Il progetto “Giovani in cammino” è conosciuto da parecchi anni a Suzzara e grazie ad esso abbiamo partecipato in passato e tuttora partecipiamo a vari progetti rivolti ai ragazzi in co-progettazione con enti del territorio, in modo da rivolgere ai ragazzi nuove opportunità di aggregazione, di dopo-scuola e di educazione cristiana. Siamo in un paese plurale, quindi non possiamo non pensarci al plurale. Da diversi punti di vista riusciamo a vedere certe urgenze educative e prendere parte ad azioni significative per prevenire disagi e contribuire all’impegno educativo di famiglie e scuole.
Oltre a fare rete sul territorio e ad osservare le necessità educative, come ci invitano a fare le linee guida di “Giovani in cammino”, offriamo a due giovani universitarie, Greta e Erika, un’occasione per la loro crescita per i loro studi. Loro due infatti si alternano e collaborano nelle attività rivolte soprattutto agli adolescenti nel “Tugether”, uno spazio dedicato allo studio e alla socializzazione in partnership con il comune di Suzzara ed enti del territorio. Inoltre promuovono iniziative tra i giovani e sono impegnate con gli altri educatori nei percorsi offerti dall’Oratorio per i più giovani, come ad esempio il pranzo degli studenti delle superiori che si svolge ogni venerdì per fare casa in Oratorio e raccontarsi, e le serate per gli adolescenti al sabato, dove sono coinvolti ragazzi, educatori, adulti e famiglie. In certi periodi si svolgono attività circoscritte come: la settimana comunitaria per iniziare la scuola con gioia, i Grest e campi estivi o invernali per non smettere di trovarsi e di crescere nello stile dell’Oratorio, incontri e uscite.
Greta dice di essere cresciuta in Oratorio e di ricevere tuttora molto nel suo ruolo di educatrice, specialmente condividendo esperienze e proposte con i ragazzi che incontra. Erika invece si vede come una compagna di viaggio per quei ragazzi, di famiglie italiane e straniere, che cercano da noi un aiuto di vario genere. Lei ricorda in particolare il tempo trascorso con i preadolescenti negli anni passati, i quali hanno interrotto i loro appuntamenti a causa della comparsa del Covid e poi hanno attraversato l’emergenza sanitaria fino a diventare oggi animatori dei ragazzi delle medie. Vederle motivare gli altri o prestare servizio insieme al resto degli educatori che si rivolgono con amore evangelico a tanti ragazzi che non frequentano le nostre chiese conferma quanto ha detto l’allora Arcivescovo di Torino dell’Oratorio di Don Bosco: “«Gli Oratori – disse l’Arcivescovo – saranno la parrocchia dei ragazzi senza parrocchia ». Proviamo a fare del nostro oratorio, come insegna il padre dei salesiani, casa che accoglie, chiesa che evangelizza, ambiente che educa, cortile per incontrarsi per l’Unità Pastorale e in rete con il territorio.
Avere la disponibilità, grazie al contributo regionale di ODL (oratori diocesi lombarde), di persone che come Greta e Erika permettano al nostro Oratorio di dedicare tempo e attenzione costanti per quei ragazzi e giovani che arrivano da noi in momenti a volte inaspettati fa crescere la qualità educativa di un luogo di missione, sempre aperto alle frontiere. Spendersi per i ragazzi diventa sicuramente per gli educatori un’occasione di crescita umana e cristiana e spesso fonte di ricerca per la propria vocazione, ecco perché rinnoviamo ogni anno la scelta di assumere educatori o educatrici e investire nel loro futuro grazie al progetto “Giovani in cammino”.
Ascoltaci nel video
Samuele Bignotti